Il messaggio era chiaro, purtroppo i giocatori non hanno recepito... |
Non è sfortuna regalare gol agli avversari, non è sfortuna non tirare mai in porta e nelle poche occasioni da gol serie sbagliare l'impossibile, vuol dire essere scarsi. Magari non tecnicamente ( anche se in certi casi le lacune tecniche sono evidenti ), ma mentalmente di sicuro.
Una squadra che ha il secondo peggior attacco del torneo e il peggior rendimento interno della categoria può solo andare in Lega Pro, teniamolo bene a mente: solo la speranza che giustamente da tifosi ci spinge a non staccare la spina fa sì che si parli ancora di questa squadra e che non si pensi già a programmare il futuro, o forse non si parla del futuro perché in fondo un futuro per questa squadra non c'è.
"Il metodo che utilizzo è poco redditizio: senza corda giù dal precipizio": non parlava certo del Lane e della sua gestione societaria Gemitaiz ma le sue parole sembrano calzare a pieno con il modo in cui sta venendo gestito il nostro Lane. Società che per pagare i debiti ha messo su una squadra senza palle, tecnicamente limitata, piena di giocatori rotti/inadatti alla categoria sperando nelle disgrazie altrui ( leggasi penalizzazioni ) piuttosto che nelle proprie forze, senza pensare a un piano B, senza pensare a un paracadute.
Le avvisaglie di un certo modus operandi da parte dei nostri dirigenti c'erano già state lo scorso anno, quando nel momento di massima difficoltà nel girone di ritorno Pastorelli disse che si sarebbe tirato indietro se la squadra non avesse vinto le 5 partite successive e fosse quindi stata virtualmente spacciata. Purtroppo venendo da una situazione indecente come la gestione Cassingena eravamo disposti a tutto pur di liberarci della piaga d'Egitto, ma francamente col senno di poi sarebbe forse stato meglio fallire e ripartire da zero.
Un'annata piena di umiliazioni come questa non si era mai vista in tempi recenti: neanche nelle ultime retrocessioni c'era una squadra costruita così male. Il Vicenza di Cagni aveva Abbruscato e Paolucci in attacco che per quanto poco fecero una ventina di gol in due, quello di Dal Canto pagò il gap accumulato dalla gestione Breda nel girone d'andata, ma questo Vicenza come mezzi tecnici ( assenti ) li batte tutti.
Ovviamente come sempre a pagare siamo noi tifosi, e chi sennò? Siamo gli unici a cui veramente importi qualcosa di questa squadra, gli unici che anche in caso di disastri resteremo sempre al suo fianco e dovremo subire le conseguenze di anni di errori. Perché la situazione di quest'anno non si è creata dal nulla, ma è figlia di quanto successo negli ultimi 15 anni, di una mancanza di programmazione sportiva incredibile.
A Vercelli nel 2010 non c'era più una società: i Secondo hanno rilevato la Pro Belvedere e nel giro di 7 anni sono arrivati a stabilizzarsi, seppur a fatica, in Serie B, valorizzando al massimo i pochi soldi a disposizione. Stiamo parlando di una piazza che, quando va bene, fa gli spettatori che noi facciamo con lo Stadio mezzo vuoto.
Negli anni squadre come Entella, Trapani, Carpi, Salernitana, Avellino, Pisa, Latina, Ternana, Ascoli hanno saputo ripartire dal basso e salire la china, alcune con più difficoltà, altre con meno, ma vogliamo davvero credere che Vicenza sia inferiore a squadre che a fatica trovano uno Stadio per giocare la B? Meritiamo davvero di essere presi per il culo in questo modo?
Purtroppo quest'Estate già c'erano state le avvisaglie che qualcosa non andava, e questa sensazione è stata confermata purtroppo dal campo ( l'unico che ha sempre ragione ). Mollare ora non se ne parla, mancano ancora 6 partite e le possibilità di salvarsi ci sono, a patto che la sveglia suoni per quei quattro fagiani che scendono in campo che ormai non ci credono più, altrimenti ci toccherà andare a Verona vedere il nostro Vicenza retrocedere mentre i nostri avversari festeggiano la Serie A.
Solo per la maglia... fino alla fine forza Lane!
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